Zoonosi

Zoonosi

Il coronavirus che ci sta flagellando è solo un esempio nella lunga storia delle zoonosi, le malattie che passano dagli animali agli uomini. 

L’addomesticazione del cavallo permise di fare il salto di specie a quello che oggi è il virus responsabile del comune raffreddore; l’addomesticazione dei polli causò malattie come la varicella, il fuoco di Sant’Antonio e diversi ceppi di influenza aviaria; all’origine dell’influenza ci sono i maiali, mentre morbillo, vaiolo e tubercolosi vengono dai bovini.

Quando un virus riesce a saltare da un animale a un umano il cosiddetto “paziente zero”, il primo capace di infettare i suoi simili, e quella versione del virus a sua volta riesce a contagiare un secondo individuo, quelle due persone diventano i primi due vettori umani di trasmissione del virus.

Tre quarti delle malattie infettive sono il risultato di spillover zoonotici, e il nuovo coronavirus non è un’eccezione. 

Il termine “coronavirus” fa riferimento a una famiglia di virus la cui forma ricorda quella di una corona, e racchiude circa il 10% dei raffreddori comuni (la principale causa del raffreddore comune sono i rhinovirus). 

Nel XXI secolo, i coronavirus hanno compiuto il salto di specie diffondendosi tra gli umani in tre occasioni, ogni volta causando epidemie mortali: la SARS (Severe acute respiratory syndrome, sindrome respiratoria acuta grave) alla fine del 2002, la MERS (Middle East respiratory syndrome, sindrome respiratoria medio-orientale) nel 2012, e la COVID-19 (Coronavirus disease 2019, malattia da coronavirus 2019) all’inizio di questo inverno.



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