Pubblicità dello studio odontoiatrico

Pubblicità dello studio odontoiatrico

Contestato in varie provincie italiane il superamento del limite di spesa in tema di inserzioni pubblicitarie. 

Tra le norme in materia di pubblicità sanitaria, e non solo, la 175/92 è quella certamente più controversa in quanto ridimensionata dal Decreto Bersani ma ancora in vigore in alcune sue parti.

Sui social gira il verbale della CAO Cuneo di un procedimento disciplinare aperto nei confronti di un iscritto a cui viene contestato, anche, di non aver ottemperato nei confronti della 175/92 proprio dove prevede una congruità tra reddito dichiarato e investimento pubblicitario.

L’articolo della 175/92 in questione è il 9-bis e prevede che gli esercenti le professioni sanitarie nonché le strutture sanitarie “possono effettuare la pubblicità nelle forme consentite dalla legge e nel limite di spesa del 5 per cento del reddito dichiarato per l’anno precedente”.

Considerando 55mila euro circa il reddito medio di uno studio odontoiatrico (fonte Agenzia delle Entrate) l’investimento consentito sarebbe di poco superiore ai 2.500 euro. Ancora meno per una Società di capitale visto che, sempre dai dati resi pubblici dalle Entrate il reddito dichiarato è di circa 23 mila euro (quindi poco meno di 1.500 euro la spesa possibile in un anno).



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