Nuovi materiali bioattivi sperimentali per la protezione pulpare

Nuovi materiali bioattivi sperimentali per la protezione pulpare

Analisi di proprietà meccaniche, biocompatibilità e bioattività

di Figini Lara

 

Il trattamento delle lesioni cariose profonde può diventare talvolta indaginoso soprattutto quando per rimuovere completamente la carie si crea un’esposizione pulpare che può ridurre la probabilità di sopravvivenza della polpa stessa.

Un materiale di protezione della polpa ideale in questi casi dovrebbe essere altamente biocompatibile e bioattivo, e dovrebbe possedere quindi proprietà terapeutiche per stimolare i processi di remineralizzazione e di riparazione della polpa.

Tipologia di ricerca e modalità di analisi

In uno studio sperimentale in vitro recentemente pubblicato su Dental Materials di giugno 2018 vengono valutate le proprietà meccaniche, la biocompatibilità, la capacità di produrre differenziazione cellulare e la bioattività di alcuni materiali resinosi sperimentali fotopolimerizzabili contenenti micro-filler bioattivi.

Quattro micro-filler di fosfosilicato di calcio sono stati preparati e incorporati in una miscela di resina:

  • Bioglass 45S5 (BAG);
  • biovetro addizionato con zinco (BAG-Zn);
  • silicato di calcio di tipo beta TCP-modificato (Beta CS);
  • zinco addizionato di beta CS (Beta CS-Zn).

Queste resine sperimentali sono state testate per resistenza alla flessione (FS) e resistenza alla frattura (FT) dopo 24 ore e a 30 giorni di permanenza nel fluido corporeo simulato (SBF).

La citotossicità è stata valutata utilizzando il dosaggio MTT, mentre la bioattività è stata valutata utilizzando l’analisi di mineralizzazione e l’espressione genica (Runx-2 e ALP).

Risultati

Il valore più basso di resistenza alla flessione FS e resistenza alla frattura FT a 24 ore si è verificato nei campioni a base di resina beta CS, mentre tutti gli altri materiali sottoposti ai test hanno mostrato una diminuzione di FS solo dopo una conservazione prolungata in SBF.

Beta CS-Zn ha mantenuto una resistenza alla frattura FT accettabile anche dopo 30 giorni di permanenza nel fluido corporeo simulato SBF.

L’incorporazione di micro-filler bioattivi non ha avuto effetti negativi sulla biocompatibilità dei materiali sperimentali testati in questo studio.

Conclusioni

L’inclusione di filler addizionati con zinco ha aumentato significativamente il potenziale di remineralizzazione cellulare e l’espressione dei geni osteogenici Runx-2 e ALP (p <0,05).

Implicazioni cliniche

Dai dati di questo studio è emerso che solo le resine contenenti i due bioattivatori addizionati con zinco sono in grado di mantenere proprietà meccaniche buone e stabili nel tempo.

In termini di biocompatibilità e differenziazione cellulare, le resine contenenti i riempitivi addizionati con zinco (beta CS-Zn e BAG-Zn) sono risultate essere i materiali alternativi di protezione della polpa più promettenti da usare clinicamente.



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