L’odontoiatria 4.0

L’odontoiatria 4.0

Piccoli scanner intraorali al posto della tradizionale pasta per le impronte dentali, stampanti 3D che riproducono velocemente modelli anatomici precisi di denti e gengive o corone e ponti. Le nuove tecnologie irrompono anche nello studio del dentista; oggi l’80% degli studi propone ai pazienti protesi provenienti da flusso digitale. Il trend è in crescita, ma il fattore umano resta fondamentale: solo nelle mani di operatori qualificati i sistemi più avanzati garantiscono cure realmente efficaci e di qualità. Nulla sfugge alla grande rivoluzione del digitale, che sta cambiando radicalmente molti aspetti della vita quotidiana delle persone.

Anche la salute dei denti passerà sempre più spesso attraverso nuove tecnologie che – gestite da operatori qualificati – consentono un’acquisizione più precisa dei dati, prestazioni in tempi ridotti e terapie personalizzate in base alle caratteristiche del singolo individuo.

In Italia, le protesi provenienti da flusso digitale, riguardano oltre la metà dei manufatti protesici realizzati da laboratori dotati di fresatori o da centri di fresaggio. Per quanto concerne gli studi dentistici, circa l’80% propone ai pazienti protesi provenienti da flusso digitale: una percentuale che era del 57% nel 2016 e del 36% nel 2015 (fonte dati: Roberto Rosso, Keystone). Al momento, la percentuale di studi dentistici che possiede uno scanner intraorale è ancora esigua, quindi gran parte dei manufatti protesici viene realizzata in digitale, per quanto riguarda il laboratorio, ma sulla base di impronte tradizionali. Le previsioni, però, indicano un forte incremento della tecnologia CAD-CAM anche all’interno dello studio odontoiatrico.



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