Linee Guida Nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentali negli individui in età evolutiva

Linee Guida Nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentali negli individui in età evolutiva

E’ stata pubblicata la revisione delle “Linee Guida Nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentali negli individui in età evolutiva” (pubblicate dal Ministero Salute nel novembre 2012).
Il lavoro di revisione si è reso necessario a seguito del cambiamento dell’evidenza scientifica e della pubblicazione di lavori relativi alla sempre più frequente modalità con cui i traumi dentali e/o facciali in età evolutiva hanno luogo anche in conseguenza a morsicatura da parte di animali domestici. Sono stati presi in considerazione, inoltre, i traumatismi del terzo inferiore del viso che possono comportare il coinvolgimento delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM). Tale interessamento, se misconosciuto e, quindi, non adeguatamente trattato, può determinare deficit funzionali ed estetici specie nel soggetto in crescita. Infine, sono stati presi in considerazione i lavori presenti in letteratura negli ultimi cinque anni relativi alla prevenzione, al primo soccorso e alla certificazione del trauma dentale in età evolutiva.

Negli ultimi anni, negli individui in età evolutiva, è aumentata la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro-facciale, ivi comprese le arcate dentarie, sì da rappresentare un indubbio problema di salute pubblica (Emerich et al., 2010). Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento dell’individuo in età evolutiva in attività ludiche e sportive agonistiche e non, all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti e alla diffusa tendenza al possesso di animali domestici, soprattutto cani (Agrawal et al. 2017). Scuola, ambiente domestico, sportivo e stradale sono le sedi dove con maggiore frequenza avvengono eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure d’informazione e prevenzione.

Campagne di informazione, attraverso la scuola, le società sportive, la televisione, i giornali, opuscoli e poster, ma anche e, soprattutto, il web, sono, sin dall’età prescolare (Borges et al., 2017) utili strategie per la prevenzione e il primo soccorso del trauma dentale o dell’intero distretto oro-facciale (Sigurdsson, 2013). Non sono, inoltre, da sottovalutare le situazioni di abuso su minore, le cui conseguenze coinvolgono spesso il distretto oro-facciale e, pertanto, possono trovare nell’odontoiatra il sanitario “sentinella” (American Academy of Pediatrics Committee on Child Abuse and Neglect and the American Academy of Pediatric Dentistry Council on Clinical Affairs 2016; Rodriguez et al. 2016). Alla stessa stregua, una particolare attenzione va posta ai traumatismi auto-inflitti (Malaga et al., 2016).

L’arrivo a un Pronto Soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un’evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medico-sportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva), il tutto al fine di avviare lo stesso verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coinvolge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa in presenza di lacerazioni, alla riduzione di fratture mascellari con interessamento o meno dell’articolazione temporo-mandibolare, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulso/i, ove possibile. Durante la prima visita grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato che, spesso, risulta particolarmente provato anche dal punto di vista emotivo a causa dell’ansia e della paura che l’evento acuto ha determinato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo uno specifico protocollo che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnestico circostanziali dell’evento traumatico, si articoli in una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico e una terza che preveda la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. La maggior parte della letteratura scientifica, oggi disponibile, sottolinea che la conoscenza della corrette procedure da seguire in presenza di un trauma dentale è spesso insoddisfacente sia da parte dei genitori/caregiver, del personale scolastico e sportivo sia di quello sanitario. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato (Emerich et al., 2010; Holan et al., 2003). La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che gestisce il trauma dentale è il medico di Pronto Soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Si ritiene di particolare importanza, specie in termini di corretto e appropriato indirizzo terapeutico, il ruolo del pediatra, in quanto è, indubbiamente, il professionista al quale i genitori si rivolgono ogni volta che insorge un bisogno di
salute per il proprio figlio.

OBIETTIVO
Obiettivo del documento di revisione è fornire raccomandazioni e indicazioni basate sulle evidenze sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dento-alveolare nei pazienti in età evolutiva ed un’attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

AMBITI DI APPLICAZIONE
Le indicazioni trovano applicazione negli ambienti di vita quotidiana degli individui in età evolutiva e in tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, deputate alla presa in carico dei giovani pazienti coinvolti in eventi traumatici con interessamento del distretto maxillo-facciale.

A CHI
Le indicazioni sono rivolte ai medici di medicina generale, ai medici specialisti in pediatria, in chirurgia maxillo-facciale, in chirurgia di urgenza e Pronto Soccorso, in medicina dello sport, in medicina legale, agli odontoiatri, agli igienisti dentali, al personale infermieristico, al personale scolastico, al personale di assistenza nei centri sportivi e ai genitori/caregiver.

 

Leggi un estratto delle Linee Guida

 

Linee Guida del Ministero della Salute in versione integrale



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