Da fine gennaio le bombole d’ossigeno di proprietà non sono più ricaricabili

Da fine gennaio le bombole d’ossigeno di proprietà non sono più ricaricabili

23 Gennaio 2018 |

Dal 31 gennaio 2018, salvo proroghe dell’ultima ora, coloro che utilizzano ossigeno ad uso medico con proprie bombole non potranno più effettuare la ricarica ma utilizzare bombole a noleggio.
E’ quanto prevede l’AIFA che attraverso varie circolari con scadenze e deroghe, la prima era stata emanata nel 2015, indicava che “al fine di assicurare la qualità e la piena conformità del gas medicinale immesso sul mercato, i produttori non possono più riempire bombole di proprietà di terzi su richiesta di questi ultimi, ma devono utilizzare esclusivamente bombole proprie o appartenenti al Titolare AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio), in accordo alle confezioni autorizzate al rilascio dell’AIC”.

Considerate le difficoltà tecniche segnalate in merito al completamento del processo di acquisizione delle bombole di proprietà di terzi, al fine di evitare carenze di gas medicinali, l’AIFA aveva ritenuto opportuno concedere un’ulteriore proroga fino al 31.01.2018.
Una decisione che mette in difficoltà molti studi odontoiatrici che hanno bombole di proprietà e dovranno affittare quelle dei distributori. Anche gli studi dislocati in centri in provincia avranno problemi di reperibilità delle bombole.
“Al di là delle difficoltà nel censire le bombole, e dei contraccolpi di mercato che produrrà ai danni delle aziende che non hanno una forte rete distributiva, la nuova normativa, oltre a criticità formali, presenta per il professionista oneri economici e pratici”, denunciava Denis Poletto del direttivo AIO sul sito dell’Associazione.
“Un conto -continua Poletto- è se la bombola d’ossigeno che il dentista mette nello studio (e una o due volte nella carriera può risolvergli una situazione drammatica per il paziente e per lui) è di sua proprietà, un conto è se il dentista deve pagare un canone di noleggio annuo che negli anni difficili fa la differenza. Esiste poi il problema di smaltire le bombole per chi non volesse servirsene più né volesse pagare il noleggio: osservazione nell’osservazione, una bombola in meno in uno studio è un servizio in meno alla cittadinanza. inoltre vi è una forte criticità per la rete distributiva che passa dalle oltre 40 aziende, diffuse capillarmente nel territorio alle 7 grandi multinazionali”.
Criticità che AIO, come altri sindacati odontoiatrici e non, avevano evidenziato ma che sembrano essere cadute nel nulla visto che la data di entrata in vigore della disposizione AIFA non è stata modificata.
Per chi avesse ancora delle bombole di proprietà certificate, queste potranno essere cedute ad un produttore autorizzato o titolare Aic che, verificata la conformità alla normativa vigente del gas contenuto, dei contenitori e delle valvole, potrà utilizzarle dopo adeguata pulizia, sanificazione e riqualificazione.

 

 



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