Documento comune di ANTLO, Confartigianato e SNO
Le tre sigle maggiormente rappresentative della categoria odontotecnica si sono riunite a Roma, nella sede CNA, per condividere ed indicare i punti “irrinunciabili”. Presenti i presidenti delle tra sigle sindacali: Mauro Marin (ANTLO); Gennaro Mordenti (Confartigianato) e Luigi Cleri (SNO-CNA).
Questi i “punti quali obiettivi irrinunciabili per l’intero settore”:
1. Corretta interpretazione del Regolamento europeo sui dispositivi medici, con particolare riferimento alla definizione di “fabbricante” che rafforza il ruolo dell’odontotecnico come fabbricante e ne rimarca la specificità di garante della tutela della salute dell’utente finale in relazione alla qualità del dispositivo su misura, alla corretta immissione sul mercato e messa in servizio dello stesso potendo effettuare, nel tempo, un follow up clinico e di conformità;
2. Riconoscimento dell’odontotecnico tra le figure tecnico sanitarie e la specificità, nel e oltre il proprio spazio professionale, di fabbricante / garante per la tutela della salute dell’utente grazie all’elevata qualità assicurata nell’immissione sul mercato del dispositivo su misura. Al centro dell’iniziativa, si legge in un comunicato “le novità e le conseguenze introdotte dal nuovo Regolamento europeo in materia di dispositivi medici, che troverà piena applicazione a partire dal 26 maggio 2020 e che non definisce l’odontotecnico quale mero fabbricante ma gli attribuisce un ruolo attivo nella gestione della qualità del dispositivo prodotto, ponendo in capo allo stesso una serie di adempimenti e responsabilità”.
Infatti, quanto contenuto nel Regolamento europeo configura una vera e propria rivoluzione nel settore, soprattutto nell’ambito odontotecnico. Il Regolamento europeo, spiegano le associazioni odontotecniche, “ha come scopo esplicito quello di elevare i livelli di salute e sicurezza per gli utenti finali”.
“Un obiettivo –dicono- che presuppone il riconoscimento, di fatto, del ruolo dell’odontotecnico nell’ambito delle figure professionali della sanità e, nello specifico, della filiera del dentale. Riconoscimento ancora assente nella normativa nazionale”.