Accenni di storia dell’odontoiatria e dell’odontotecnica

Accenni di storia dell’odontoiatria e dell’odontotecnica

Nel 1901 un gruppo di medici dentisti milanesi e torinesi costituiscono la Federazione dei Medici Dentisti d’Italia, con l’obiettivo di ottenere la conversione in legge del  Regio Decreto n. 6442 del 1890.

Tra essi Alberto Coulliaux, Carlo Platschick e Camillo Palazzo, che diffondono il Giornale di corrispondenza dei Medici Dentisti, organo ufficiale della Federazione.

Il prof. Carlo Platschick, nel 1908, primo Libero-Docente in Clinica odontoiatrica italiano (a Pavia dal 1891), fonda l’Istituto Stomatologico Italiano in Milano, la prima clinica italiana specializzata esclusivamente nella cura dei denti.

A differenza dell’Italia, già dall’inizio ‘900, in altri Stati Europei vengono attivate scuole universitarie di Odontologia, creando la figura professionale sanitaria del Dentista, diversa da quella del Medico.

Nel 1909 Vincenzo Guerini, di Napoli, dentista presso la clinica chirurgica dell’ Università, pubblica la History of Dentistry, prima opera organica di Storia dell’ Odontoiatria.

 

1910 

In età giolittiana nasce l’istituzione ordinistica dei medici chirurghi, configurata autonoma e statale, con Legge n. 455 del 10 luglio.

L’Ordine gestisce l’Albo, al quale è richiesta l’iscrizione come condizione obbligatoria per l’esercizio della professione nel Regno, nelle sue colonie e protettorati (art. 3). 

 

1911

Con Regio Decreto n. 1022  del 12 agosto 1911 è approvato il Regolamento esecutivo della L. n. 455/1910.

 

1912

La legge n. 298 del 31 marzo, converte il Regio Decreto n. 6442 del 1890, stabilendo definitivamente la necessità della laurea in Medicina e Chirurgia per l’esercizio dell’odontoiatria, l’istituzione di corsi in odontoiatria e protesi dentale e la sanatoria per i dentisti non medici.

Un provvedimento atteso da ventidue anni.

Il macroscopico ritardo è sostanzialmente dovuto sia agli innumerevoli ricorsi burocratici degli “abusivi” del tempo, ma sia anche alla mancanza di una coscienza politico – collettiva orientata al riconoscimento dell’Odontoiatria come  disciplina medica. 

 

A Pavia, presso il Policlinico San Matteo, Ludovico Coulliaux fonda l’Istituto di Odontoiatria dell’Università di Pavia.

 

1913-1922

Nel ’13 il Parlamento approva il suffragio universale maschile.

Nel 1915 il primo concorso nazionale per Professore Universitario Ordinario in Clinica Odontoiatrica, è vinto da Angelo Chiavaro, cui è affidata la cattedra di Roma.

Il pubblico concorso nazionale assegna anche ad Arturo Beretta la Cattedra di Bologna e a Gaetano Fasoli quella di Milano.

In Europa si accende la Prima Guerra Mondiale (1915-1918).

Sul neutralismo governativo – parlamentare dell’epoca giolittiana, prevale, nel ’16, l’interventismo, ed anche per l’Italia è guerra. 

Il 3 novembre del ’18 il tricolore italiano sventola contemporaneamente a Trento e a Trieste. 

La crisi socio – economico – politica del dopoguerra e la debolezza governativa approdano al primo governo di coalizione di Mussolini. 

Nel ’21 è avviata la prima Scuola di perfezionamento in odontoiatria e Protesi dentaria in Italia, presso l’Istituto Stomatologico Italiano a Milano.

 

1923

Il 31 dicembre sono emanati il Regio Decreto n. 2909 e il Regio Decreto n. 2910.

Istituiscono lo specifico esame di Stato da superare per l’esercizio professionale di odontoiatra, e la creazione ex novo della figura professionale di odontoiatra, autonoma e distinta da quella di medico. 

L’Italia si adegua al modello anglosassone e segue l’andamento europeo. 

Il Ministro dell’Istruzione Giovanni Gentile prevede un corso di laurea di sei anni, di cui i primi quattro comuni al corso di laurea in medicina e chirurgia, con agevole possibilità per il conseguimento delle due lauree.

Il R.D. n. 2909, all’art. 1 prevede una tabella elencante le professioni per l’esercizio delle quali è necessario superare l’esame di Stato; nella tabella annessa è elencata anche la professione di odontoiatra, e per essere ammessi a sostenere l’esame di Stato relativo è richiesta la specifica laurea in odontoiatria, oppure la laurea in medicina e chirurgia conseguita 2 anni prima.

Il R.D. n. 2910, all’art. 1, prevede l’istituzione della Scuola Nazionale di Odontoiatria in Roma, annessa alla Regia Facoltà, per promuovere gli studi in odontologia e conferire la laurea in odontoiatria; l’avvio è fissato per l’anno accademico 1924-1925; all’art. 10 abroga la Legge n. 298 del 1912, con rispetto per i diritti acquisiti; all’art. 12 prevede che nel triennio 1924-27 i soggetti che esercitano l’odontoiatria nel Regno e non laureati in Medicina e Chirurgia, siano ammessi alla scuola in un corso speciale della durata di un anno (sanatoria).

 

1924

Con il Trattato di Roma del 27 gennaio Fiume è annessa all’Italia; la Dalmazia, eccetto Zara, rimane alla Jugoslavia. 

 

La neoprogettata professione di odontoiatra dapprima vede confermata la sua istituzione anche nel Regio Decreto n. 647 del 6 aprile (Regolamento generale universitario), che – in tabella annessa – elenca, accanto alle varie facoltà e lauree conferibili, anche la Scuola Nazionale di Odontoiatria che conferisce la Laurea in Odontoiatria con corso di durata di sei anni.

Confermata l’istituzione pure nel R.D. n. 1388  del 29 giugno (Regolamento degli Esami di Stato), che sancisce norme particolari per l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di odontoiatra, distinte da quelle delle professione di medico-chirurgo; all’art. 46 è previsto che il candidato superi una prova pratica di tecnica operativa sui denti e di costruzione di apparecchi di protesi dentaria; l’art. 47 estende la sede per gli Esami di Stato alle scuole di odontoiatria di successiva istituzione, non solo a Roma.

Poi si assiste ad un dietrofront a 180 gradi. 

Vuoi per l’ostilità dell’ambiente accademico (sostenuta dal Senatore Amedeo Perna, Docente Universitario Odontoiatra), vuoi per la crisi di governo successiva alla vicenda Matteotti (che aveva tolto a Gentile il Ministero della Pubblica Istruzione a favore di Casati), vuoi per mantenere il consenso della categoria medica, il “listone” governativo di Mussolini, vinte le elezioni generali di aprile, con Regio Decreto-Legge n. 1755, del 16 ottobre, regolamenta diversamente la professione di dentista. 

Rimane subordinata al superamento dell’Esame di Stato in Medicina e Chirurgia (art. 1); viene abrogato il Regio Decreto n. 2910 dell’anno precedente (art. 3) e sono pure abrogate le norme relative all’odontoiatria nei RR.DD. nn. 674 – 1388 dei mesi precedenti, che adattavano le università e gli esami di Stato alla nuova  professione.

L’odontoiatria può quindi essere esercitata solo dai Medici-Chirurghi abilitati con esame di stato; vengono nel contempo sanati, per diritti acquisiti, gli abilitati in virtù di disposizioni antecedenti.

continua … 



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